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La più pericolosa delle rotture di coglioni (e come prevenirla)

Caro Anubista,

bentornato in questo monnezzaio delirante acculturatissimo blog dove Profeta e Grandi Maestri si impegnano a condividere i frutti delle loro sbronze profonde meditazioni.

Oggi vorrei. parlarti di un argomento che mi sta molto a cuore: le rotture di coglioni. O meglio, della più pericolosa tra le rotture di coglioni.

C’è una frase attribuita ad Albert Einstein che recita:

“Due sono le cose infinite: l’Universo e la stupidità umana… e non sono sicuro della prima”.

Albert Einstein

Albert era senza dubbio illuminato da Anubi, ma venga tuttavia concesso a questo umile Grande Maestro di aggiungere un pezzetto a questa azzeccatissima citazione.

C’è una terza cosa notoriamente infinita per gli anubisti: le rotture di coglioni.

Pensandoci bene, questa aggiunta non sarebbe nemmeno necessaria.

Come già accennato qui, è ben noto a tutti gli anubisti che il nostro stesso universo è nato dal giramento di palle di Anubi dopo la rottura del suo sacro osso.

Perciò possiamo tranquillamente affermare che giramenti e/o rotture di palle sono alla base stessa dell’Universo. (La stupidità umana non è altro che una diretta manifestazione.)

Ora, quando si parla di giramenti di palle dovute agli umani, si pensa sempre a quelle inflitte dal mondo esterno nei nostri confronti:

  • L’impiegato comunale a cui non funziona il computer del 1996 proprio quando hai finalmente trovato il tempo di andare a consegnare la pila di inutili documenti che ti hanno richiesto per poter costruire un armadio nel bagno della tua casa di proprietà;
  • Lo Spento di turno che si mette ad abbaiare a pappagallo le ultime notizie su qualche guerra innescata dai parassiti per continuare a tenere il mondo in una morsa di terrore;
  • Lo schizzetto di sugo che ti obbliga a cambiare la maglietta proprio nel giorno della lavatrice e quella è l’unica decente disponibile, obbligandoti ad indossare la tua vecchia canotta degli Iron Maiden. Tutto questo quando devono venire i tuoi suoceri a pranzo.

Queste sono rotture di cazzo belle pesanti, non ci sono dubbi.

Tuttavia non sono le più pericolose.

Vedi, caro Adepto, la stragrande maggioranza delle rotture di cazzo esterne sono “one shot”.

Vuol dire che capitano una volta e poi (con un po’ di culo) mai più o sporadicamente.

Con un po’ di buona volontà e sana adorazione si possono gestire.

Tuttavia esiste un tipo di rottura di coglioni più pericolosa e subdola, che ti segue come un’ombra e non ti molla da quando ti svegli a quando vai a dormire.

Una rottura di coglioni che rischia di generarne altre a ripetizione.

Di cosa sto parlando?

Della rottura di coglioni verso te stesso.

Chiamala autoflagellamento di wallera o self-svangamento testicolare, comunque la chiami, è importante imparare a riconoscerla e a debellarla il prima possibile.

Altrimenti la Sacra Illuminazione ti sarà preclusa ancora prima di cominciare.

Ma facciamo qualche esempio.

Ti capita mai di iniziare a ripeterti che non sei in grado di fare qualcosa?

Tipo che non sei capace di scrivere nuove canzoni, finire quel racconto, cambiare carriera, iniziare a ricostruire un dialogo aperto e onesto con il/la tua partner?

Oppure di continuare ad alimentare anima e cervello con telegiornali e news catastrofiste al punto tale che vivi in un perenne stato di panico e allerta.

Hai incubi sull’inflazione, guerre, pandemie, rincari, crisi…

…e pure la carta igienica rischia di finire da un momento all’altro!

Posto che sono tutte cose vere, il continuare a rimuginare su cose di cui non hai il benché minimo controllo non aiuterà a risolverle.

In questo modo i parassiti l’avranno vinta 2 volte:

la prima facendo le loro cazzate, la seconda insinuandosi nella tua testa, impedendoti di processare pensieri ed emozioni in modo anubisticamente sano.

E senza emozioni e pensieri sani è impossibile raggiungere una qualsivoglia illuminazione.

Ma niente paura.

Il Grande Maestro Pheel ha riservato questa ultima parte dell’articolo proprio a un metodo scientifico e clinicamente testato per iniziare a smettere di rompersi i coglioni da soli.

Ma partiamo dalle basi.

Quand’è che ci rompiamo i coglioni?

Ci rompiamo i coglioni da soli quando c’è uno scollamento tra la realtà e i nostri desideri.

Questa differenza tra realtà e aspettativa crea emozioni negative di ogni genere.

Emozioni che non possiamo controllare, dal momento che esse non sono altro che reazioni involontarie agli stimoli del mondo esterno.

Quando arrivano non possiamo fare altro che viverle.

Fortunatamente l’Adorazione Anubistica ci viene in soccorso e ci permette di esprimerle parzialmente.

Ma quando parliamo di rotture di coglioni autoinflitte, l’Adorazione non è sufficiente.

Non è sufficiente perché ciò su cui l’Anubista dovrebbe lavorare sono le premesse di quelle emozioni.

Facciamo un esempio pratico.

Immagina che in TV ci sia la finale del Lancio del Porco

I due contendenti, Gianni e Maurizio, si preparano a lanciare il Porco più forte e lontano che possono.

Ognuno di loro mira a coprire una distanza di almeno 1,3 km di udibilità del Porco, così da assicurarsi la vittoria.

Ognuno dei due ha il suo metodo per assicurare al suo Porco la distanza maggiore.

Gianni camminerà bendato e a piedi nudi in mezzo a una serie di mobili, sicuro di sbatterci il mignolino del piede.

Maurizio si è portato una lettera ancora chiusa.

Entrambi sono ai posti di moccolo.

La tensione è palpabile.

L’arbitro avvia il match.

Gianni inizia la sua folle corsa bendato e a piedi nudi.

Sgambetta come una furia tra credenze, comodini e tavolini.

A un certo punto il mignolino del piede sinistro entra finalmente in collisione con un poggiapiedi in piombo.

Gianni tira il suo porco:

⬆️🐷🚽🏴‍☠️🤡💩💩💩👑🦍🍆!!!!

Attimi di silenzio.

Tensione palplabile.

I rivelatori acustici non mentono: il suo Porco è arrivato a 1.37km!

Gianni esulta, sicuro di avere la vittoria in tasca.

Ma Maurizio non si scompone e inizia ad aprire lentamente la busta.

È una lettera dell’Agenzie delle Entrate.

Maurizio non aveva il permesso Stocazzo Salsiccia 23245.2 Bis a norma per la sua attività di imbustatore di salami.

Multa con mora triplice carpiata con giravolta e controaccisa!

25.343€!

Il cuore di Maurizio si ferma un secondo.

Nell’attimo seguente gonfia i polmoni con una capienza mai raggiunta da anima umana.

⬆️🐷🚽🐶🐱🐼🐲🌏⭐👼🏻🥊✈️🎆🧻🧻🧻❌🔞🚸🚼🛂🌵🪳👨‍👩‍👦!!!!!!!!!

L’onda d’urto generata dal Porco di Maurizio spegne le candeline sulla torta di compleanno del piccolo Fabrizio Sburlenghi, 5 anni…

…a circa 3.7 km dal luogo della gara!

Maurizio non solo è incoronato vincitore, ma infrange pure il record di 2.4 km detenuto da Saverio Frappani, che si era presentato alla gara dell’anno precedente nudo con una tazza di caffé bollente piena fino all’orlo in mano.

Ma torniamo a noi.

Cosa c’entra questa storia con il metodo per non rompersi i coglioni?

Ti faccio una domanda.

Come hanno reagito i fan di Maurizio?

Hanno gioito della sua vittoria, senza dubbio.

E invece quelli di Gianni?

Erano disperati!

Vedi?

Persone diverse hanno reagito allo stesso evento oggettivo in due modi opposti.

Cos’è cambiato?

Le premesse.

Differenti premesse di pensiero hanno portato a due risultati emotivi totalmente differenti.

E tu puoi usare questa informazione per cambiare le sorti delle tue rotture di coglioni.

Cambia le tue premesse. Cambia il tuo mondo (e salva i tuoi testicoli).

Chiudo questo articolo con un piccolo episodio personale.

Capitò non tanto tempo fa che dovevo fare un viaggio e non trovavo la carta d’identità.

Il tempo passava e quel dannato documento non voleva proprio saltare fuori.

Ho invocato Anubi fortissimo, ho ribaltato tutta la casa, i cassetti e pure le scarpe. Nulla.

Sentivo l’ansia montare come le carrozze delle montagne russe prima della discesa verso il giro della morte.

“E ora che faccio? Perderò l’aereo! Catastrofe! Aaaaah!”

Sono stato in questo stato per diversi minuti fino ad iniziare ad accettare la cosa e iniziare a diventare genuinamente curioso sul cosa avrei potuto fare invece di quel viaggio.

È stato in quel momento che ho iniziato a calmarmi e a smetterla di fracassarmi i coglioni da solo.

Quando ho smesso di voler controllare il mondo a tutti i costi e ho iniziato a mostrarmi curioso nei suoi confronti.

In quel momento ho capito le parole di Stefan Molyneux quando afferma che sono l’uno il contrario dell’altra.

Il contrario del controllo non è il lasciare andare, ma la curiosità.

E solo una delle due è liberatoria.

In alto le orecchie Anubista!

Alla prossima.

Grande Maestro Pheel

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