Skip to content

In Anubistica memoria di Peanut e Fred, ennesime vittime dello stato

Come è ben noto agli Anubisti, nella cultura moderna gli esseri viventi e le bestie sono catalogati diversamente. È infatti filosoficamente chiaro che la differenza tra uomini e animali dovrebbe essere l’utilizzo della ragione.

Tuttavia risulta piuttosto evidente che questa benedetta “ragione” non sia un criterio sufficiente per demarcare la differenza tra bestie e viventi.

O almeno il Profeta ha la netta sensazione che il significato del termine “ragione” venga un po’ manipolato a piacimento per spostare il confine della definizione, così da evitare che delle bestie dalle fattezze umane vengano farcite di pizza in pubblica piazza.

Fortunatamente l’Anubismo ci viene incontro con una definizione di “bestia” molto chiara e difficilmente manipolabile, infatti…

…chi viola il 2° precetto, rompendo i coglioni al prossimo, appartiene all’insieme delle bestie.

Chi invece lo rispetta, qualsiasi tipo di animale sia, appartiene all’insieme degli anubisti e ha tutto il diritto di vivere una lunga e pacifica vita.

E’ altresì noto che l’anubista è animalista nel senso che rispetta tutti gli altri animali, qualora non lo aggrediscano.

Recentemente delle bestie pagate dal Dipartimento per la conservazione ambientale dello Stato di New York, hanno violato il domicilio di un noto protettore di animali , hanno sequestrato lo scoiattolo Peanuts e il procione Fred e li hanno uccisi per “testarne la positività alla Rabbia”.

Come è ben noto, per testare la positività alla Rabbia vi sono due metodi: uno così invasivo da essere mortale e un altro che prevede una banale quarantena di 10 giorni.

Ebbene, sembrerebbe che in questo caso le bestie abbiano deciso per il primo, provocando la morte di due animali innocenti.

Il motivo? Ancora sconosciuto.

Così come è ancora sconosciuta la ragione per cui la casa del custode dei due animali sia stata messa sotto sequestro per 5 ore da agenti governativi, al pari di quello che si fa con un terrorista o un narcotrafficante.

Una terrificante combinazione di bestialità e leggi, a ulteriore dimostrazione che lo stesso stato che spergiura ogni giorno di proteggere gli individui, non sia altro che una fabbrica di bestie.

Come è noto, per l’Anubista non c’è differenza tra uomini e animali purché rispettino il secondo precetto, ragion per cui consideriamo questo atto un omicidio a tutti gli effetti.

Il Profeta sta adorando Anubi a manetta e, pur sapendo che Anubi si fa i cazzi suoi, non può fare a meno di chiederGli un Divino Intervento.

Da una parte volto ad accogliere queste povere bestiole e consolare il loro amico.

Dall’altra,se possibile, indirizzare un “malore improvviso” alle bestie che hanno operato questa aggressione. Perché le bestie non hanno alcun diritto.

In barba a Platone e Confucio il potere viene sempre usato per opprimere.

Il Profeta ricorda agli adoratori del dio stato che sono complici anche di questo crimine oltre che di tutti gli altri.

Che Anubi ascolti il Profeta e tutti gli anubisti che lo stanno adorando per aver dovuto assistere anche a questa schifezza.

Il Profeta

P.S. Il vecchio rincoglionito Profeta chiede scusa per questo sfogo mentre gli stati delinquenti assassini stanno ammazzando un mucchio di gente in guerre varie ma anche il Profeta ha i suoi limiti.

Entra nel Dis-Ordine degli Anubisti

Unisciti a questa banda di idioti illuminata congrega di adoratori di Anubi, l’unico vero Dio Cane

Altre Rivelazioni Anubistiche

Chi fact-checka i fact-checkers? Le perplessità Anubistiche

Come indica il quarto precetto (approfondire qui i precetti) il buon anubista rifugge l’ignoranza. Per rifuggire l’ignoranza legge, si interessa di tutto ma cerca di evitare di

Come ci hanno fottuto parte II

Visto l’interesse suscitato dal precedente articolo “ Come ci hanno fottuto” il vecchio rompicoglioni Profeta ha deciso di dilungarsi sul perché la vita economica dei più giovani

L’isola che non c’è: Peter Pan aveva davvero torto? Un’analisi Anubistica

Oggi il Profeta rompe le divine sfere con una bellissima e centenaria favola anarchica: “L’isola che non c’è”. E’ propriamente una favola anarchica anche se non ci