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Il senso della vita secondo l'Anubismo

Prefazione del Grande Maestro Pheel

Cari Adepti e Illuminati,

più volte su questo blog ci siamo soffermati a riflettere sull’importanza del ridurre le rotture di coglioni. Sia quelle esterne, che quelle interne.

Il motivo è semplice: una vita in cui non ci rompiamo i coglioni diventa più degna di essere vissuta.

Come sapete, l’Anubismo è una religione molto pragmatica: non promette paradisi o dopo morte pieni di nuvole bianche, vergini o vulcani di birra.

Al contrario, l’Anubismo è una religione che mira a stare bene qui e ora, sulla terra, per quell’ottantina di giri intorno al sole che ci spettano a testa.

Motivo per cui, nel Sacro Tomo, il Profeta si è dilungato nel delirare condividere un metodo pratico per valutare la qualità della propria vita anubistica. Il QVA, per l’appunto.

In questo articolo troverete direttamente un estratto del Sacro Tomo che ne spiega il funzionamento.

Abbiamo deciso di condividerlo in via del tutto eccezionale, sperando vi aiuti ad illuminarvi ulteriormente.

A nome del Profeta e di tutti gli altri Grandi Maestri vi auguro una piacevole lettura.

GMP

Il senso della vita secondo l’Anubismo

Come già anticipato, l’Anubista è conscio di essere solo un casuale incontro tra uno spermatozoo e un ovulo, e che il suo “fine” sia di diventare cibo per vermi e/o concime.

L’unica tensione della vita dell’Anubista è la felicità che deriva dall’illuminazione del Dio Cane e dall’assenza di rotture di coglioni. 

Questo è tuttavia sembrato un po’ riduttivo a molti discepoli, per cui si è reso necessario disquisirne più in profondità.

Per quanto la filosofia nasca “grande” (cit. E.S.)  nella Grecia antica, rifiutando i “miti” e opponendo loro la ricerca della “verità incontrovertibile” risente comunque di un limite importante.

Per quanto i volgarmente chiamati “presocratici” siano estremamente affascinanti e indubbiamente geniali, presentano il limite della ricerca del senso della vita dietro alla ricerca della verità.

Quando, attraverso le conoscenze scientifiche dell’epoca e le loro sapienti elucubrazioni, non riuscivano a dare una spiegazione ad alcuni avvenimenti, spuntava il divino

Il Grande Maestro Andrea, da buon anubista, commentava: “Dio Cane! Appena non sapevano spiegare qualcosa tiravano in ballo un cazzo di un Dio!

Sia pure rifiutando le credenze popolari, quindi criticando la società, molti di loro cercavano di dare un senso alla vita, o alla morte.

La paura della morte, sia pure in modo illuminato, muoveva comunque la gran parte delle loro tensioni.

L’innata  paura della morte viene usata da tutte le religioni per gestire gli umani. Nelle religioni ti dicono che se fai quello che ti dicono “loro”, quando muori sei un figo.

Mucchi di vergini con cui accoppiarsi, Paradisi, reincarnazioni in esseri migliori, ghiande giganti (rif. Era Glaciale) sono solo alcune delle promesse più gettonate. Tanto quando sarai piatto di portata per i vermi non potrai dirlo a nessuno che erano tutte balle.

Le ideologie, da parte loro, cercano di darti un senso alla vita in modo da farti dimenticare temporaneamente la paura della morte.

Vivi odiando il più ricco, il più colto, il più povero, il più diverso per lingua, colore della pelle, sesso, religione, usi e costumi. Dai un senso alla vita sulla base dell’alterità senza accorgerti che i vermi si stanno mettendo il tovagliolo al collo e stanno preparando la tavola. 

Quando sarai diventato pietanza, tutto il tuo odio sarà servito solo ad avvelenare la vita a tutti quegli sfortunati che ti hanno conosciuto (tuoi figli compresi).  

Ecco che spunta in tutta la sua illuminazione la logica anubistica: non ti affannare, tanto sarai comunque cibo per vermi, e per la triste logica del contrappasso più ti affanni a sfuggire alla morte, prima la morte ti prenderà. 

Nel caso in cui ti affanni a seguire ciò che ti hanno imposto le religioni non vivrai davvero, e la morte arriverà rapidamente perché non hai vissuto.

Nel caso in cui ti affanni a seguire la tua ideologia la morte arriverà rapidamente, perché vivere odiando ti fa male alla salute.

È facile intuire che il Profeta vuole richiamare la tua attenzione su un concetto ben descritto nelteorema anubistico sulla lunghezza della vita”:La lunghezza della vita non è la risultante della differenza tra la data di morte e quella di nascita, ma della differenza tra le ore di vita godute e quelle in cui ci si è rotti le divine sfere”. 

Un suo corollario è: “Non è la morte che devi temere, ma la non vita”.

Il significato della vita nell’Anubismo è molto facilmente riassumibile in un imperativo: “Vivi libero!”.

Il Profeta, rendendosi conto che anche questo risulta troppo semplificativo, si impegnerà ulteriormente a esplicare il concetto, in modo però anubisticamente frantumatorio.

La vita non esiste;
esiste la somma dei giorni, delle ore o dei minuti in cui tu fai ciò che ti pare. 

Prova a ridurre la tua giornata alla sommatoria delle ore in cui esisti: ore per dormire, lavarsi, vestirsi, mangiare, sistemare casa, lavorare, star dietro a figli, parenti, assicurazione, bollo, condominio e  difendersi da tutti coloro che da quando si svegliano a quando vanno a dormire cercano solo di fotterti dei soldi (tempo di vita).

Fatto? Bene. Adesso dai un valore a ogni ora vissuta.

Poni a zero le ore indifferenti (esempio: dormire), prezza” negativa un’ora di rotture di palle (esempio: litigare con la suocera), positiva un divertimento (esempio: un bel concerto di zampogna) o qualcosa che dia un significato al domani.

Prezza” correttamente l’ora che dà un significato al domani, perché potresti anche non svegliarti domani e dopodomani finire sul noto menù.

Introduciamo il valore QVA, cioè la qualità di vita anubistica: QVA è uguale alla sommatoria algebrica del valore delle singole ore vissute in un dato giorno.

Sinteticamente QVA = DA (Divertimenti anubistici) – RC (Rotture di Coglioni). 

La qualità della vita anubistica è uguale alla differenza in peso tra i divertimenti e le rotture di coglioni.

Ora, se QVA è zero o leggermente positivo con minima varianza sei in pace… se QVA è negativo, che cazzo stai vivendo a fare?

Se QVA è positivo, hai taroccato i dati… (Ironia anubistica sul QVA.)

Nel caso tu abbia fatto coincidere il tuo hobby con il tuo lavoro o viceversa (“viceversa” va anubisticamente meditato) è possibile che il QVA sia positivo, però il Profeta vuole richiamare la tua attenzione su due cose: per quanto tu faccia carriera o diventi “importante” quando finirai sulla “vermistica tavolail tuo posto verrà preso da un’altra persona, e svanirai rapidamente dalla testa di chi ti ha conosciuto.

L’azienda in cui lavorerai andrà avanti esattamente come prima, o anche se chiuderà non cambierà assolutamente nulla.

Sei comunque sempre un ottomiliardesimo degli umani oggi sulla Terra; per quanto tu faccia “tanti soldi”, cioè accumuli tanta “merce di scambio”, è fondamentale che tu abbia la tensione a scambiarla a prescindere da necessità “compensative”.

È importante che tu abbia un modo di spenderti quei soldi per qualcosa che ti dia un grande piacere, non solo per buttarli pur di dare un significato a loro e con essi al tuo lavoro.

Ok! Il Profeta ha rotto le sacre sfere, per cui è ora di concludere.

Posto che la vita non ha un membro di segugio di significato cosa consente, almeno un minimo, all’anubista di “eternizzarsi dando quindi un minimo di significato alla vita? 

  1. L’affettività. Estendendo il secondo precetto (non rompere i coglioni), si può introdurre il volersi un po’ di bene. Il Dio Anubi è Cane, e come tale rappresenta prima di tutto ciò che gli umani definiscono il miglior amico dell’uomo e il più affettuoso. (Anubi si fa comunque i cazzi suoi, stiamo solo disquisendo sulla sua rappresentazione.)

    Ne deriva, comunque, che l’unica cosa che secondo l’anubismo è destinata a eternizzarsi è l’affetto. Quando  hai fatto una cortesia, hai aiutato qualcuno, hai ascoltato, hai fatto sentire qualcuno al sicuro o semplicemente hai voluto bene, hai prima di tutto regalato qualcosa a te stesso e dopo agli altri. 
  2. La conoscenza. Altra cosa fondamentale per una buona attesa di diventare anubistica libagione è studiare. Studiare di tutto, di più. Solo studiando si eviterà di abbaiare inutilmente. Solo studiando si può concorrere alla crescita altrui, e questa è la cosa che più di tutte consente di eternizzarsi. Aiutare la crescita altrui è un obiettivo di vita del Grande Maestro, proprio perché sa che ciò è il regalo più grande che possa fare a se stesso e agli altri.
  3. L’umiltà. Introduciamo l’ultimo teorema anubistico: la vita e il culo. L’enunciato è il seguente: “Non prenderti mai troppo sul serio. La vita è già una colossale presa per il culo, ma prendendosi troppo sul serio si rischia di finire a prenderla letteralmente nel culo”. L’illuminato affronta pertanto qualsiasi “cosa” della vita con grande umiltà.

L’insieme delle tre precedenti raccomandazioni consentirà all’anubista di essere in grado di comunicare con gentilezza e umiltà qualcosa di utile, stimolando nel prossimo  l’interesse, la curiosità e quindi la crescita personale.

Solo in questo modo il grande maestro potrà andare oltre il suo “fine”; portando umile e gentile illuminazione nel prossimo verrà ricordato con affetto e gratitudine.

Questa è l’unica eternizzazione che offre l’anubismo. 

Sembra poca, ma è reale

Onde evitare di rompere troppo le divine sfere, quindi secondo il regolamento del Dis-Ordine venire esautorato, il Profeta comprende che è ora di smetterla di scrivere stronzate comunicarti le sue rivelazioni.

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