L'Etica del Dio Cane.

 

Anubi: L'unico vero Dio Cane.

Come trattato in precedenza ad Anubi non fotte un gran membro di segugio della vita umana. L’unica cosa sacra nell’universo è il Dio Cane e non le vite degli insulsi umani con testa di cazzo. Ma visto che ogni religione e ogni ideologia devono rompere i coglioni proviamo a stilare i principi etici del buon Anubista.

 

Considerazione della vita.

Innanzitutto la vita per gli Anubisti non è sacra. (Approfondimento nella pagina dedicata.) L’Anubista non uccide, non perché la vita è sacra ma perché nella sua Alta Illuminazione capisce che uccidere un umano è stupido, molto stupido, perché non risolve niente; bisognerebbe ammazzarne a miliardi per avere un minimo di pace. Per ammazzarne a miliardi butterebbe via la sua preziosa (per lui stesso) vita. Non ammazza il “re” perché al posto del re ci sarebbe un altro re oppure il “Consiglio Rivoluzionario”, oppure una democrazia dove al posto di un dittatore ci sarebbero milioni di dittatori. Parimenti evita di uccidere il vicino di casa con testa di cazzo tanto ne arriverebbe un altro magari con più grande testa di cazzo. Ovviamente non uccide  uno perché gli ha tagliato la strada, tanto prima di tornare a casa lo farebbero altri 10 e si spenderebbe lo stipendio in cartucce senza risolvere niente.

Il buon Anubista dovrebbe usare la sua esistenza per portare il verbo Anubico a coloro che ignorano ma, se proprio vuole, si può far secco. L’Anubista considera la sua vita di sua esclusiva proprietà per cui è libero di vivere o di suicidarsi come cazzo gli pare purché ovviamente non rompa i coglioni agli altri.  L’Anubista se decide di morire fuma, beve, si droga ma non si butta sotto la metropolitana nelle ore di punta perché, così, rompe i coglioni agli altri umani che vanno al lavoro o non vedono l’ora di tornare a casa a farsi i cazzi loro, come Anubi insegna. Se decide di morire non si butta giù dal balcone perché potrebbe cascare su qualche poveraccio che non c’entra una minchia, non si spara in testa perché, spruzzando cervello dappertutto costringerebbe altri umani a pulire. Evita di suicidarsi “per finta” facendo prendere una gran paura a tutti gli altri: se proprio ha bisogno di aiuto va da un dottore. In sintesi il buon Anubista, se proprio vuole si suicida ma lo fa rispettando il Secondo precetto cioè evitando di rompere i coglioni agli altri.

 

Il sesso.

 

Se ci si sforza di immaginare un Dio unico immutabile onnipotente, non è difficile  immaginare cosa stracazzo può fottergliene degli umani: Nulla.

E quel nulla è ancora infinitamente di meno di quanto noi ci possa interessare alla depressione di un ameba.  Infatti ad Anubi interessa normare la nostra vita sessuale quanto a noi interessa  “normare” la vita sessuale delle amebe.  Forse ci è mai venuta voglia di chiamare un’ameba in cima a un sassolino e dargli dei comandamenti? No. Eppure i capi delle varie superstizioni si affannano a dire cosa dio vieta cosa dio permette. Se ti tocchi fai peccato, se hai voglia di farti uno del tuo sesso fai peccato: Hai mai conosciuto un umano interessato a cosa cazzo fa un’ameba quando si arrapa? Non ci prendiamo per il fondoschiena.  Anubi è l’unico vero Dio Cane  infatti se ne sbatte radicalmente le palle di cosa cazzo fanno gli umani con il pistolino e la fighetta, ha altro da fare! Ne deriva che l’Anubista osservante va a letto con chi gli pare, quando gli pare e come gli pare. Può anche decidere di andare a letto con un criceto purché lo stesso sia consenziente.

 

La riproduzione.

 

Conscio dell’umana testa di cazzo e della merdosità del mondo l’Anubista  illuminato sa che più siamo e più ci rompiamo le palle a vicenda per cui non si sente obbligato a riprodursi. Se vuole, evita di riprodursi in qualsiasi modo voglia.

Curiosamente nella superstizione cattolica dicono alla gente di trombare solo da sposati e di non abortire perché è un omicidio. Se eliminare qualche cellulina è un aborto, non trombare cos’è? E’ in radice l’azione più assassina che si possa fare perché così neanche le celluline trombano! L’Anubista tromba quando vuole e abortisce quando vuole.

Nel caso in cui decida di procreare, conscio del suo personale e fottutissimo atto di egoismo, considera logico star dietro a suo figlio e di allevarlo nella miglior cultura del Dio Cane. (Un interessante approfondimento qui http://www.thedoubts.com/perche4.asp ma si raccomanda la lettura di tutto il sito che contiene molte riflessioni anubiste.)

 Suo figlio sarà già in giovanissima età capace di osservazioni anubiste quali: “Ma Dio Cane, ma in che mondo di merda mi hanno messo?” o in alternativa “Ma Dio Porco, papà, ma non  potevi metterti un gommino?”

 

Il bene e il male.

 

L’Anubismo non concepisce contrapposizioni manicheistiche come ad esempio quelle della  superstizione cattolica.

Essendo il mondo un gran mondo di merda, parlare ad esempio di contrapposizione tra bene e  male è quantomeno ridicolo: dove è il bene?

Tali definizioni servono alle superstizioni finalizzate al controllo dell’umano per imporgli comportamenti. Si inventano premi o pene dati  dopo la morte in funzione dell’osservanza dei dettami “religiosi”. Il tutto funziona tanto nessuno potrà mai testimoniare che il cibo per i vermi non è stato premiato.

In realtà, come dicevamo il mondo è merdoso, tutti gli animali, in un modo o nell’altro si mangiano a vicenda. L’umano si mangia la vita a vicenda stabilendo regole che servono al più ricco per arricchire di più e al più povero di buttare la vita a lavorare, tanto andrà in paradiso… Appena ti giri c’è un buon osservante di qualche superstizione che te lo picchia in culo, però santifica regolarmente il suo dio.

Il santificatore dell’unico vero Dio Cane è diverso. Sa che il mondo fa schifo, che gli umani si fottono a vicenda, che ad Anubi  lui non gliene frega un cazzo; questa è la situazione reale. Parlare di bene e male è simile a parlare della fantozziana corazzata Potiomkin.

Il buon Anubista si limita a fare una cosa che è sicuramente giusta: Non accrescere la merdosità del mondo, cosa che detta così sembra banale ma in realtà non lo è per cui diventa indispensabile seguire i precetti del buon Anubista.

 

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