La Bestemmia filosofica.

 

 Anubi: L'unico vero Dio Cane.

In Internet si trovano molti cattolici e non, che dibattono sulla liceità morale, sulla legittimità e sulla opportunità di bestemmiare.

Il buon Anubista adora nel Dio Cane, nel Dio Maiale e nel Vacca Dio la sua Divina Trinità Anubistica per cui il nominarli è semplice espressione della sua religiosità. Ciò non gli è vietabile e non è minimamente antisociale. L’adorazione dei propri dei è libera.

Se è vero che tutte le religioni devono essere rispettate, nel pregare i suoi Dei l’Anubista compie un gesto non solo lecito a livello etico ma che deve essere necessariamente legale.

La legge italiana non essendo ancora riuscita a rimuovere del tutto divieti medioevali ancora punisce civilmente chi bestemmia in pubblico di fronte almeno a due persone: Ciò in contrasto con l’indirizzo europeo di eliminare ogni forma di limitazione della libertà di pensiero.

E’ curioso osservare che gli umani hanno inventato  miliardi di dei, compresi degli dei che erano tutto tranne che “buoni” per cui l’affermare ad esempio “Dio di merda” può essere una verità complimentante un dio che non è necessariamente quello cattolico per cui anche in questo caso non ha alcun senso dire che è eticamente sbagliato.

L’errore da parte dei Cattolici sta nell’avere preteso di non dare un nome proprio al loro dio. Se il loro dio si chiamasse per esempio Pippo allora “porco dio Pippo” sarebbe effettivamente eticamente condannabile in quanto chiaro insulto al dio Pippo. Non avendo, però, un nome proprio il loro dio, non possono sentirsi offesi ogni volta che si nomina un dio perché le religioni sono infinite e gli dei anche.

Ricorrono da sempre domande tipo: “Che senso ha offendere un dio in cui non si crede? “. In effetti la domanda ha un senso. Un mio vecchio amico anubista, correttamente, al fine di ovviare a questa domanda, bestemmiava così: “Porco di quel tuo dio! “  e qui il senso della affermazione è chiaro e ineccepibile.

Posto che l’Anubista prega il suo Dio Cane, Dio Porco o il Vacca Dio per cui  non  bestemmia, proviamo a dare una risposta alla domanda: “Perché il non Anubista bestemmia un dio pur teoricamente essendo agnostico?”

Probabilmente perché in Italia  non gli è permesso essere semplicemente agnostico, deve necessariamente essere ateo.

Sin da piccoli sono tali e tante le forme di condizionamento operate dalla Chiesa che non è possibile essere in posizione neutra nei confronti del Dio della Chiesa. La propria libertà  è necessariamente limitata non solo dalle sovrastrutture che ci hanno infilato nella testa ma anche da leggi religiose che lo Stato, teoricamente laico, impone per gestire i flussi di voti gestiti dal Papa. Ci vengono farciti i cervelli con “mondi buoni”, “preti buoni”, “giustizia”, “porgi l’altra guancia”  e tante altre belle balle tra cui purtroppo anche “porgi il culetto” ma stendiamo un velo pietoso.

Crescendo ci si  accorge quanto sia merdoso il pianeta e quanto i condizionamenti subiti siano stati fattivi al sistema per fotterci. Si scopre quanto i rappresentanti del dio cattolico, come del resto quelli di tutti gli altri dei, siano sempre stati concussi ( o tuttuno) con il potere di turno.  Qui nasce una forma di reazione volta a levarsi dal “mondo delle balle e dei divieti”, ma non  si può, perché il sistema intorno a noi è così oppressivo che è necessario mettercisi contro; non si può semplicemente farsi i cazzi propri. E’ necessario diventare atei, scontrarsi con chi vuole limitare anche la libertà altrui in nome della sua superstizione e di questo non si può fare altro che soffrirne. Uno dei modi di sfogare la sofferenza è per l’appunto la bestemmia. Uno strumento anti-coercizione e anti-frode che l’ateo “cattolico” usa spesso pensando che, se lui in nome di un altrui dio deve essere coercito, potrà almeno manifestare il suo dissenso verbalmente.

Il dissenso verbale può trasformarsi in una bestemmia maieutica: Innesca il processo di apertura mentale in coloro che ascoltano. Si può anche parlare di bestemmia redentiva in quanto  è uno strumento per spingere alla redenzione coloro che credono in un dio che non esiste

Ne deriva che alla bestemmia dell’ateo “cattolico” potremmo dare una accezione filosofica in quanto è una manifestazione di desiderio di libertà, almeno nella espressione, e di ricerca di verità nel pensiero.

Quando il bestemmiatore ateo “cattolico” “incontra” l’Anubismo perde la rabbia e ritrova la pace nello scoprire che il Dio c’è, ed è esattamente Cane  Bastardo come lui aveva sempre pensato. L’idea del Dio Cane insita nell’umano comincia quindi a prendere forma fino a concepire la verità di  Anubi dando all’umano grande serenità: Dio esiste, è Cane Bastardo e  si fa dei grandi cazzi suoi!

Non pensino, tra l’altro, erroneamente i Cattolici che affermare che Dio è Cane possa essere una offesa a un dio perché casomai l’offesa potrebbe essere “Dio umano” cioè associare un dio a un umano.  Dire che “dio è cane” è l’associazione migliore che anche un non Anubista possa fare perché l’umano è sicuramente peggio  di un cane.

Qualcuno ha mai visto un cane obbligare gli umani a uccidersi tra di loro per godersi lo spettacolo? L’umano lo ha fatto con il cane. Per approfondire il concetto vi invito molto calorosamente a leggere il post all’indirizzo http://latrinadeisettesciacquoni.forumcommunity.net/?t=6113104 che non solo è una meraviglia di articolo ma che spiega divinamente il concetto che ho introdotto.

 

La più grande offesa che storicamente sia stata fatta agli dei è stata proprio quella di antropoformizzare il divino fino a rappresentarlo con corpo di umano, cosa che ovviamente fece molto incazzare Anubi. L’associare dio a un porcello, a una mucca o a un cane non è una offesa. Qualcuno ha mai visto una mucca o un porcello “cattivi”? Allora dove sta l’offesa? Cerchiamo di essere tutti rispettosi, tolleranti e possibilmente Anubisti adorando nella più assoluta libertà in nostro Dio Cane, il Dio Porco e il Vacca Dio.

Per chiudere, in un momento storico in cui tolleranza e rispetto delle minoranze sono indispensabili per essere politicamente corretti, possiamo ancora accettare che possano essere umiliate le minoranze le cui sofferenze sono incisivamente riportate nella seguente vignetta?

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